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TUTTO SULLA SCUOLA
lunedì 24 giugno 2013
martedì 31 luglio 2012
Profumo a favore dei figli della casta
Bello, a mio avviso, quest'intervento di Giulia Rodano, responsabile
nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori, che in una nota accusa
il ministro Profumo di considerare gli studenti lavoratori un peso
perché si tratterebbe di iscritti che avrebbero ‘altri obiettivi’.
“Leggo esterrefatta le dichiarazioni
odierne del ministro Profumo sulla spending review e arrivo alla
conclusione che, nell’era del governo Monti, l’università viene
considerata un ascensore sociale alla rovescia.
Si vorrebbe impedire ai poveri di iscriversi all'università e laurearsi e, allo stesso tempo, si vorrebbero riservare le risorse pubbliche non ai più meritevoli, anche se privi di mezzi, ma soltanto ai più fortunati. Secondo Profumo, infatti, sugli studenti lavoratori lo Stato dovrebbe investire meno, perché a detta del ministro si tratterebbe di iscritti che avrebbero ‘altri obiettivi’. Mi permetto di informarlo che l’unico obiettivo degli studenti lavoratori è procurarsi le risorse per studiare, per migliorarsi e per progredire e che tale obiettivo li rende ancor più meritevoli dell'attenzione pubblica.
Anzi, noi pensavamo che é proprio di loro, degli studenti più deboli, che un ministro della Repubblica dovrebbe occuparsi, se vuole rispettare il dettato della Costituzione”.
“Forse se investissimo di più in diritto allo studio, avremmo meno studenti lavoratori e meno fuori corso. È evidente che avevamo ragione a dire che le misure approvate la settimana scorsa servivano a punire gli studenti lavoratori. Ma è anche evidente che più che un ministro, a viale Trastevere c’è un buttafuori che si preoccupa di escludere gli studenti e non di sostenerli”.
Si vorrebbe impedire ai poveri di iscriversi all'università e laurearsi e, allo stesso tempo, si vorrebbero riservare le risorse pubbliche non ai più meritevoli, anche se privi di mezzi, ma soltanto ai più fortunati. Secondo Profumo, infatti, sugli studenti lavoratori lo Stato dovrebbe investire meno, perché a detta del ministro si tratterebbe di iscritti che avrebbero ‘altri obiettivi’. Mi permetto di informarlo che l’unico obiettivo degli studenti lavoratori è procurarsi le risorse per studiare, per migliorarsi e per progredire e che tale obiettivo li rende ancor più meritevoli dell'attenzione pubblica.
Anzi, noi pensavamo che é proprio di loro, degli studenti più deboli, che un ministro della Repubblica dovrebbe occuparsi, se vuole rispettare il dettato della Costituzione”.
“Forse se investissimo di più in diritto allo studio, avremmo meno studenti lavoratori e meno fuori corso. È evidente che avevamo ragione a dire che le misure approvate la settimana scorsa servivano a punire gli studenti lavoratori. Ma è anche evidente che più che un ministro, a viale Trastevere c’è un buttafuori che si preoccupa di escludere gli studenti e non di sostenerli”.
Scheda riassuntiva Spending review
Ecco a voi una scheda riassuntiva della UIL scuola, in cui sono segnalati tutti i
provvedimenti riguardanti la scuola dopo le modifiche apportate dagli
emendamenti
SCHEDA UIL
(da Orizzonte Scuola)
(da Orizzonte Scuola)
domenica 1 aprile 2012
AIE e le menzogne del Ministro Profumo
Alle dichiarazioni del Ministro sulla completa digitalizzazione dei libri di testo, sono seguite le proteste da parte dell'AIE (Associazione Italiana Editori):
"Il Ministro fa delle affermazioni non fondate perché, evidentemente, non conosce ancora la materia. – ha affermato il presidente del gruppo Educativo dell'AIE, Michele Lessona – Non è vero che la carta pesa per il 60% del costo di un libro e non è vero che le spese delle famiglie per i testi scolastici oscillano fra i 300 e i 400 euro: vada a vedere i tetti di spesa per la scuola secondaria di primo grado – si chiama così ora la scuola media - e verifichi gli sforamenti oltre al 10% consentito. Si accorgerà che siamo nell’ordine di qualche punto percentuale oltre il tetto di spesa e che ci aggiriamo sulla metà della cifra da lui indicata".
"Vorrei inoltre far presente al Ministro – ha continuato – che il tetto di spesa non coincide con la spesa delle famiglie per i libri scolastici perché esiste l’usato che con il blocco delle adozioni è aumentato in modo significativo e arriva in certi casi a coprire oltre il 50%".
"E’ insomma irreale pensare che con la digitalizzazione dei libri il prezzo scenda al 90% dell’attuale prezzo di vendita – ha concluso Lessona - Questo vale per qualsiasi Paese al mondo. Siamo stupiti davvero per le dichiarazioni del Ministro, a maggior ragione dopo il confronto proficuo di tre giorni fa in audizione con il MIUR proprio sui libri digitali".
"Il Ministro fa delle affermazioni non fondate perché, evidentemente, non conosce ancora la materia. – ha affermato il presidente del gruppo Educativo dell'AIE, Michele Lessona – Non è vero che la carta pesa per il 60% del costo di un libro e non è vero che le spese delle famiglie per i testi scolastici oscillano fra i 300 e i 400 euro: vada a vedere i tetti di spesa per la scuola secondaria di primo grado – si chiama così ora la scuola media - e verifichi gli sforamenti oltre al 10% consentito. Si accorgerà che siamo nell’ordine di qualche punto percentuale oltre il tetto di spesa e che ci aggiriamo sulla metà della cifra da lui indicata".
"Vorrei inoltre far presente al Ministro – ha continuato – che il tetto di spesa non coincide con la spesa delle famiglie per i libri scolastici perché esiste l’usato che con il blocco delle adozioni è aumentato in modo significativo e arriva in certi casi a coprire oltre il 50%".
"E’ insomma irreale pensare che con la digitalizzazione dei libri il prezzo scenda al 90% dell’attuale prezzo di vendita – ha concluso Lessona - Questo vale per qualsiasi Paese al mondo. Siamo stupiti davvero per le dichiarazioni del Ministro, a maggior ragione dopo il confronto proficuo di tre giorni fa in audizione con il MIUR proprio sui libri digitali".
Dante non si tocca
Alcuni giorni fa il Ministro Profumo ha risposto ad una interrogazione del Pdl che riprendeva la presa di posizione dell'organizzazione "Gherush92", che proponeva l'eliminazione dello studio di Dante perchè contiene messaggi antisemiti, omofobi e razzisti.
"Il contesto didattico - ha affermato Profumo - rappresenta la sede ottimale per divulgazione del messaggio culturale che il Sommo poeta comunica. In particolare si evidenzia che il decreto ministeriale 211 del 7 ottobre 2011 con cui vengono individuate le competenze dello studente al termine del percorso liceale, prevede lo studio intensivo della 'Divina Commedia', quale opera decisiva per il costituirsi dell'intera cultura italiana. Ovviamente tale studio si concentra sugli aspetti artistico-culturali dell'opera e tiene conto del contesto storico nel quale la stessa fu prodotta. Gli studenti, guidati dall'insegnante, sono così in grado di leggere il testo con la necessaria consapevolezza critica".
"Il contesto didattico - ha affermato Profumo - rappresenta la sede ottimale per divulgazione del messaggio culturale che il Sommo poeta comunica. In particolare si evidenzia che il decreto ministeriale 211 del 7 ottobre 2011 con cui vengono individuate le competenze dello studente al termine del percorso liceale, prevede lo studio intensivo della 'Divina Commedia', quale opera decisiva per il costituirsi dell'intera cultura italiana. Ovviamente tale studio si concentra sugli aspetti artistico-culturali dell'opera e tiene conto del contesto storico nel quale la stessa fu prodotta. Gli studenti, guidati dall'insegnante, sono così in grado di leggere il testo con la necessaria consapevolezza critica".
La lega e la privatizzazione scolastica
Recentemente la lega ha dichiarato che la ricetta per salvare la scuola si a quella di privatizzarla.
Gli ingredienti della ricetta sono contenuti in un odg presentato dall'On. Goisis (LN) giovedì 22 marzo 2012 alla camera. Riportiamo la parte relativa alle richieste.
L'ordine del giorno chiede al Ministro di valutare "l'opportunità di liberalizzare il sistema d'istruzione, promuovendo, attraverso nuove disposizioni legislative, l'affermazione di una nuova scuola pubblica laica, autonoma e competitiva con l'introduzione della libertà di scelta educativa delle famiglie, riconoscendo:
Gli ingredienti della ricetta sono contenuti in un odg presentato dall'On. Goisis (LN) giovedì 22 marzo 2012 alla camera. Riportiamo la parte relativa alle richieste.
L'ordine del giorno chiede al Ministro di valutare "l'opportunità di liberalizzare il sistema d'istruzione, promuovendo, attraverso nuove disposizioni legislative, l'affermazione di una nuova scuola pubblica laica, autonoma e competitiva con l'introduzione della libertà di scelta educativa delle famiglie, riconoscendo:
- il diritto ad alcune agevolazioni (non cumulabili tra loro), quali: concessione di buoni-scuola, voucher, dote-scuola per la copertura dei costi di iscrizione; detrazione fiscale dei costi di iscrizione, ponderate a scalare per favorire le famiglie a reddito più basso, fino a prevedere, in caso di incapienza, un'erogazione diretta a favore della famiglia;
- la stabilizzazione e la riqualificazione dei contributi concessi alle scuole statali e paritarie, attraverso l'assegnazione di una «quota capitaria», individuata in base al costo standard per alunno iscritto a ogni istituzione scolastica paritaria e statale, calcolato in relazione al contesto territoriale, alla tipologia dell'istituto, alle caratteristiche qualitative delle proposte formative, all'esigenza di garantire stabilità nel tempo ai servizi di istruzione e di formazione offerti, nonché a criteri di equità e di eccellenza, allo scopo di garantire il funzionamento amministrativo e didattico delle singole istituzioni scolastiche;
- l'ampliamento dell'autonomia delle scuole, affidando anche la gestione delle scuole statali ad organi decisionali reali e responsabili (fondazioni di territorio, consigli di amministrazioni costituiti da rappresentanze miste, eccetera);
- l'assimilazione dell'autonomia scolastica a quella delle istituzioni di alta cultura, delle università e delle accademie, di cui al citato articolo 33 della Costituzione;
- il potenziamento del sistema di valutazione delle singole istituzioni scolastiche per mettere i genitori in condizione di scegliere la scuola migliore per i loro figli."
lunedì 30 gennaio 2012
Che cos'è lo spending review?
Lo spending review è la revisione della spesa e partirà la prossima settimana e il Ministero dell'istruzione sarà il primo ad essere revisionato. Lo scopo è di analizzare i capitoli di spesa dei singoli dicasteri al fine di individuare le voci passibili di taglio, ufficio attività che potrebbero essere soppressi, evidenziare sprechi e inefficienze.
Secondo stime approssimative i risparmi derivanti dalla "revisione" dei vari dicasteri si aggira tra i 5 e i 10 miliardi di euro.
Secondo stime approssimative i risparmi derivanti dalla "revisione" dei vari dicasteri si aggira tra i 5 e i 10 miliardi di euro.
mercoledì 11 gennaio 2012
Il ministro Profumo ripristina l'Osservatorio Permanente
Ottime notizie sul fronte "sostegno".
Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo ha insediato ufficialmente, il 10 gennaio, l'Osservatorio Permanente per l'Integrazione degli Alunni con Disabilità.
All'Osservatorio partecipano formalmente anche la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), le organizzazioni che più decisamente hanno insistito per la costituzione di tale organismo.
Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo ha insediato ufficialmente, il 10 gennaio, l'Osservatorio Permanente per l'Integrazione degli Alunni con Disabilità.
All'Osservatorio partecipano formalmente anche la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), le organizzazioni che più decisamente hanno insistito per la costituzione di tale organismo.
giovedì 22 dicembre 2011
Un maxi-concorso nella scuola pubblica entro il 2012
Noi abbiamo poco entusiasmo per le parole di Profumo: occorre una ricognizione dei posti realmente disponibili, occorre rivedere le scelte del governo precedente, un piano di assunzioni pluriennale, superare la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto altrimenti rischiamo che non ci siano spazi né per gli uni né per gli altri. E' necessario un confronto con i sindacati per vedere quale è la situazione reale e le specificità. La riapertura dei concorsi nella scuola ha senso solo se insieme si affrontano queste altre questioni, in modo da invertire davvero la tendenza. Altrimenti si rischia di alimentare soltanto illusioni. E ricordiamoci la nuova normativa in merito al pensionamento. Come si puo' pensare di creare nuovi candidati per posti non esistenti con precedenti lavoratori in attesa e insegnanti di ruolo che, anche se volessero, non potrebbero andare in pensione?
giovedì 17 novembre 2011
FInanziamenti alle scuole private
Con nota 7653, inviata agli USR, il MIUR ha comunicato lo stanziamento di 245 milioni di euro alle scuole non statali.
I 45 milioni finanzieranno 43.476 classi di istituti paritari e prenderanno per lo più la via del Nord Italia. Infatti, un terzo dei finanziamenti saranno concentrati in due regioni: la Lombardia riceverà 55.473.825 euro e il Veneto 29.151.371.
E' già inconcepibile che in un paese laico si concedano risorse economiche a enti religiosi, figuriamoci in un momento come questo!
Come può risollevarsi un paese, se il cittadino viene privato giornalmente di risorse statali usate per scopi secondo me discutibili (questo è solo un caso. Basti pensare al costo della politica) utilizzabili invece, come sarebbe giusto, per servizi civili (scuola statale, sanità e ricerca)?
I 45 milioni finanzieranno 43.476 classi di istituti paritari e prenderanno per lo più la via del Nord Italia. Infatti, un terzo dei finanziamenti saranno concentrati in due regioni: la Lombardia riceverà 55.473.825 euro e il Veneto 29.151.371.
E' già inconcepibile che in un paese laico si concedano risorse economiche a enti religiosi, figuriamoci in un momento come questo!
Come può risollevarsi un paese, se il cittadino viene privato giornalmente di risorse statali usate per scopi secondo me discutibili (questo è solo un caso. Basti pensare al costo della politica) utilizzabili invece, come sarebbe giusto, per servizi civili (scuola statale, sanità e ricerca)?
martedì 15 novembre 2011
Tremonti continua a tagliare
Con la legge di stabilità licenziata sabato scorso dalla Camera, sono arrivati gli ultimi tagli alla scuola.
Il ministro dimissionario Giulio Tremonti ha ottenuto la soppressione di 297 presidenze e uffici amministrativi all'interno di altrettanti istituti superiori.
Gli istituti non arrivano a 400 studenti a testa, e questa è la soglia di sopravvivenza visto che sono abbarbicati in zone montane, insediati nelle isole, costruiti in aree a specificità linguistica.
Dalla stagione 2012-2013 in 297 perderanno i dirigenti, resteranno le sedi.
I vecchi parametri sono saltati, finora le scuole dovevano avere tra un minimo di trecento studenti e un massimo di cinquecento. Il nuovo range sale: tra 400 e 600 per restare in vita.
La gran parte delle istituzioni scolastiche vittime dei tagli orizzontali tremontiani si trova al Sud: sono 140, escluse le isole. In Calabria ci sono 47 siti a perdere, in Campania 32. La Sicilia perde dirigenze e autonomia in 32 scuole, la Sardegna in 35. Quarantasei istituti sono nelle regioni centrali, 48 al Nord.
Il ministro dimissionario Giulio Tremonti ha ottenuto la soppressione di 297 presidenze e uffici amministrativi all'interno di altrettanti istituti superiori.
Gli istituti non arrivano a 400 studenti a testa, e questa è la soglia di sopravvivenza visto che sono abbarbicati in zone montane, insediati nelle isole, costruiti in aree a specificità linguistica.
Dalla stagione 2012-2013 in 297 perderanno i dirigenti, resteranno le sedi.
I vecchi parametri sono saltati, finora le scuole dovevano avere tra un minimo di trecento studenti e un massimo di cinquecento. Il nuovo range sale: tra 400 e 600 per restare in vita.
La gran parte delle istituzioni scolastiche vittime dei tagli orizzontali tremontiani si trova al Sud: sono 140, escluse le isole. In Calabria ci sono 47 siti a perdere, in Campania 32. La Sicilia perde dirigenze e autonomia in 32 scuole, la Sardegna in 35. Quarantasei istituti sono nelle regioni centrali, 48 al Nord.
lunedì 14 novembre 2011
Chi sarà il prossimo ministro dell'istruzione?
Giorgio Vittadini |
In realtà è circolato anche il nome di un uomo unito a Monti da un rapporto di profonda stima, Giorgio Vittadini, presidente della "Fondazione per la Sussidiarietà" e componente della "Compagnia delle Opere".
Sia con Vittadini che con Ornaghi, sarà l'area cattolica del Nord a gestire la scuola sotto il governo Monti.
Lorenzo Ornaghi |
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